Potenziamento infrastruttura di ricerca aperta (IARI)
Nell’ambito dello Spoke 6 di Rome Technopole, i Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN sono coinvolti nel Potenziamento infrastruttura di ricerca aperta (IARI) tramite LATINO.
LATINO è un’infrastruttura di ricerca aperta (IARI) che mette a disposizione delle Imprese e della comunità scientifica le tecnologie avanzate e le competenze sviluppate nell’ambito degli acceleratori di particelle per la ricerca, applicazioni mediche ed industriali.
L’infrastruttura è costituita da quattro laboratori ad alto valore aggiunto: la facility TEX, Misure Magnetiche, Vuoto e Trattamenti Termici, Integrazione. LATINO mette a disposizione un’ampia gamma di servizi in questi quattro ambiti. Essi sono stati scelti considerando la domanda da parte delle aziende interessate all’infrastruttura e agli ambiti di ricaduta industriale identificati. Inoltre, un importante elemento è rappresentato dalla formazione del personale tecnico-scientifico.
All’interno del progetto Rome Technopole, in particolare nelle tematiche trattate dallo Spoke 6, il progetto LATINO entra a far parte dell’ecosistema del tecnopolo mettendo a disposizione i suoi servizi e potenziando il laboratorio per il test in alta potenza di apparati RF noto come TEX.
Proprio nella facility TEX si vorrebbe realizzare un upgrade in modo da migliorare le capacità di testing di componenti a radiofrequenza della facility e realizzare una stazione di test per lo studio di sorgenti innovative di elettroni per iniettori ad alta brillanza.
Questo upgrade consisterà nell’istallazione di due nuove sorgenti a radiofrequenza basate su modulatore a stato solido e klystron. In particolare, si tratta di una sorgente in banda-X (12 GHz) capace di generare impulsi RF da 25MW, 1.5us a 400Hz di ripetizione ed una in banda-C (6 GHz) da 20 MW, 2,5us a 400Hz.
In aggiunta a queste due nuove sorgenti si andranno ad aggiungere all’attuale sorgente in banda-X (12 GHz) capace di generare impulsi RF da 50MW, 3.5us a 50Hz di ripetizione. Tutte e tre le linee di distribuzione di potenza verranno potenziate tramite compressori d’impulso di tipo BOC che permetteranno di amplificare la potenza di picco di ogni sorgente di almeno un fattore 3.
L’upgrade consisterà anche nell’istallazione di una sorgente di elettroni all’interno del bunker basata su un RF Gun a fotocatodo seguito da una cavità di bunching, entrambe in banda-C, capace di generare bunch di elettroni ultracorti con carica fino a 3 nC a pacchetto a 400Hz. Entrambi questi device saranno alimentati dalla sorgente a radiofrequenza in banda-C descritta precedentemente. Questa sorgente potrebbe essere usata in futuro irraggiamento o imaging di campioni biologici e non.